18 comuni della Città Metropolitana di Venezia firmano il Protocollo d’intesa sul “Controllo di vicinato”.
Rafforzare ulteriormente la cooperazione tra le Amministrazioni statali, le Istituzioni locali e la società civile, nell’ambito di un processo di sicurezza integrata e di partecipazione attiva per garantire la convivenza civile, la qualità della vita urbana e la sicurezza dei cittadini.
Il documento, che fornirà un’impronta strutturale al lavoro di coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti tra le Forze dell’ordine, le Amministrazioni locali ai cittadini volontari, è stato siglato dai Comuni di Venezia, Campagna Lupia, Cavallino-Treporti, Concordia Sagittaria, Eraclea, Fiesso d’Artico, Fossalta di Piave, Marcon, Martellago, Meolo, Mira, Noale, Noventa di Piave, Portogruaro, Quarto d’Altino, San Donà di Piave, Spinea e Torre di Mosto.
Con questa iniziativa si intende dare inizio ad un’idea nuova di città – è stato detto – una città in cui, grazie alla solidarietà e alla disponibilità di molti volontari, si potrà garantire maggiore sicurezza, contrastare il degrado urbano, fare in modo che le persone stiano bene insieme e i cittadini più vulnerabili siano protetti.
Periodicamente il protocollo sarà esaminato e integrato per assicurare un’azione congiunta incisiva rispetto al controllo del territorio e al contrasto della criminalità.
Incoraggianti – ha sottolineato il Prefetto di Venezia – i dati registrati nei Comuni aderenti al Protocollo in cui il controllo di Vicinato è già in atto.
Nel primo semestre del 2016 si è evidenziata una diminuzione dei reati in genere del 15,5%, con un meno 25,8% dei furti in abitazione e dell’87,5 % delle rapine in abitazione. Anche nella città di Venezia l’andamento della delittuosità conferma un trend in diminuzione del 18,7% dei reati.
Per illustrare le modalità operative del progetto sono stati organizzati due incontri: il primo si terrà il 10 di ottobre nella sala San Leonardo a Venezia; il secondo il 17 ottobre a Malcontenta.
Come è stato ricordato i volontari opereranno nelle zone individuate dall’Amministrazione, non potranno utilizzare uniformi o distintivi e svolgeranno una funzione di osservazione, segnalando attraverso i propri coordinatori alle Forze di Polizia quanto di insolito succede nel quartiere invertendo l’ordine investigativo.
Pubblicato il: 2 ottobre 2016