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Tre Oci, La fotografia vista con gli occhi di donna

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Originally posted on 15 Settembre 2015 @ 11:51



Alla Casa dei Tre Oci, le fotografie di 25 artiste orientano lo sguardo e la mente verso un mondo che parla di diversità, responsabilità, compassione e giustizia

La Casa dei Tre Oci ha inaugurato la mostra SGUARDO DI  DONNA a cura di Francesca Alfano Miglietti. Lo spazio espositivo sull’isola della Giudecca, al centro del bacino di San Marco, ospita fino a martedì 8 dicembre 2015 le fotografie di venticinque autrici,  pensate e scelte per orientare lo sguardo e la mente verso un mondo che parla di diversità, responsabilità, compassione e giustizia.

Antonio Marras firma l’allestimento con una scenografia capace di trasportare il visitatore all’interno delle storie che si leggono sulle pareti: un’esperienza nell’esperienza, in cui anche l’allestimento diventa parte fondamentale della narrazione e crea la relazione tra gli spazi della Casa dei Tre Oci e le opere fotografiche.

SGUARDO DI DONNA è una mostra potente, che parla della cura delle relazioni, del rapporto con l’altro, dello sguardo sul mondo, a partire dal proprio senso di  responsabilità. Un progetto ambizioso che rimarca come la fotografia negli ultimi decenni ha scelto di divenire una sorta di coscienza del mondo, facendosi testimone anche di quello che spesso viene occultato.
L’essere che ama è per antonomasia la donna, capace del “dono totale dell’anima e del corpo” (Nietzsche, La gaia scienza), con una dedizione incondizionata. Ed è per questo che la curatrice ha scelto delle artiste, delle autrici che usano la fotografia come mezzo per esprimersi, tutte donne, di ogni parte del mondo, tutte sensibili a cogliere la stessa umanità, unicità, in-differenza delle infinite varietà dei soggetti ritratti, nell’intento di sottrarsi alla paura della diversità.
SGUARDO DI DONNA è anche un racconto a più voci delle molteplici forme del corpo – fisico, mitico, spirituale e glorioso –  dalla duplice valenza: intima e universale, alla ricerca dell’esistenza, al di là del sistema anonimo della maschera.
Ogni opera diventa la provocazione di un dialogo profondo e intimo tra i soggetti delle  foto e lo spettatore, raccontando uno scorcio indefinito della comune condizione umana, un “invito alla consapevolezza” dell’esistenza di mondi  differenti  e spesso estranei uno all’altro.
Francesca Alfano Miglietti ha scelto 25 autrici, 25 storie, 25 sguardi singolari sul mondo, sull’altro, sulla relazione, selezionando circa 250 lavori di Diane Arbus, Martina  Bacigalupo, Yael Bartana, Letizia Battaglia, Margaret Bourke-White, Sophie Calle, Lisetta Carmi, Tacita Dean, Lucinda Devlin, Donna Ferrato, Giorgia Fiorio, Nan Goldin, Roni Horn, Zanele Muholi, Shirin Neshat, Yoko Ono, Catherine Opie, Bettina Rheims, Tracey Rose, Martha Rosler, Chiara Samugheo, Alessandra Sanguinetti, Sam Taylor-Johnson, Donata Wenders, Yelena Yemchuk.

Le autrici con le loro opere e le loro immagini affrontano i temi profondi dell’esistenza  umana, la vita, la morte, l’amore, il corpo mettendo in luce differenze, conflitti,  sofferenze, relazioni, paure, mutazioni.
La mostra alla Casa dei Tre Oci, è perciò una complessa drammaturgia, ricca di rimandi a varie fonti: sembra, a volte, indispensabile il recupero della tradizione del reportage, altre volte una poeticità struggente e malinconica, altre ancora il linguaggio della denuncia e della compassione. La caratteristica di tutte le opere in mostra è l’assoluta centralità del dialogo con il reale, una centralità che stabilisce un vincolo stretto con le forme del mondo, nel recupero di materiali di vita.
E qui sta il paradosso, perché chiunque avvicini queste opere si accorge che il mondo che
raccontano e mostrano non ha nulla di spontaneo. Che si tratti di uomini o donne, che si tratti di una stanza o di un letto, che si veda una panchina o una sedia elettrica, il modo di comporre le opere non è mai in riferimento a un reportage, al gusto dell’istantanea, ma si percepisce fortemente la capacità di inventare e costruire le storie a partire da un pensiero poetico, da un’idea di ciò che potrebbe accadere e spesso accade.

Casa dei Tre Oci
Orari | tutti i giorni 10.00 – 18.00 | chiuso martedì
Apertura straordinaria 17 febbraio – martedì grasso
Prezzi
7,00 € intero
5,00 € ridotto gruppi superiori alle 15 persone, studenti fino a 26 anni, titolari di apposite convenzioni.
2,50 € per titolari tessera Giovani a Teatro.
Gratuito bambini fino ai 6 anni, un accompagnatore per ogni gruppo, disabili e accompagnatore, due insegnanti accompagnatori per classe.

Nota – Questo è un comunicato che viene riportato integralmente come contributo esterno. Il contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione.


 

 


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