Originally posted on 6 Aprile 2018 @ 7:02
Resterà aperta fino al 30 di giugno all’Istitituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti la mostra “Il mondo che non c’era. L’arte precolombiana nella Collezione Ligabue”.
Si tratta di un esposizione dedicata alle tante e diverse civiltà e all’arte precolombiana che avevano prosperato per migliaia di anni nel continente americano prima dell’incontro con gli Europei.
Promossa dalla Fondazione Giancarlo Ligabue, patrocinata dal Comune di Venezia e dalla Regione Veneto, l’esposizione racconta le antiche culture della cosiddetta Mesoamerica (gran parte del Messico, Guatemala, Belize, una parte dell’Honduras e del Salvador), il territorio di Panama, le Ande (Colombia, Ecuador, Perù e Bolivia, no a Cile e Argentina): dalla cultura Chavin a Tiahuanaco e Moche, fino agli Inca.
Curata da Jacques Blazy e André Delpuech, l’esposizione raccoglie oltre 150 oggetti, per la prima volta esposti al pubblico: dalle rarissime maschere in pietra di Teotihucan*, la più grande città della Mesoamerica, primo vero centro urbano del Messico Centrale, ai vasi Maya d’epoca classica preziose fonti d’informazione, con le loro decorazioni e iscrizioni, sulla civiltà e la scrittura di questa popolazione; dalle statuette antropomorfe della cultura Olmeca*, che tanto affascinarono anche i pittori Diego Rivera*, la moglie Frida Kahlo* e diversi artisti surrealisti alle sculture Mezcala* tanto enigmatiche nella loro semplicità quanto misteriose nelle origini.
E poi, sempre dal Messico, statuette policrome di ceramica cava della cultura di Chupicuaro, il cui apogeo si situa tra il 400 e il 100 a.C. – notevole esemplare in mostra la Grande Venere con la mani congiunte sul ventre – urne cinerarie (dal 200 a.C. al 200 d.C.) della cultura Zapoteca con effige spesso antropomorfa, sculture Azteche, esempi pregevoli delle Veneri ecuadoriane di Valdivia (la prima ceramica prodotta in SudAmerica nel III millennio a.C.), oggetti Inca, tessuti e vasi della regione di Nazca*, manufatti dell’affascinante cultura Moche, oggetti in oro.
Per informazioni: ivsla@istitutoveneto.it
Pubblicato il: 6 aprile 2018
Nota – Questo è un comunicato che viene riportato integralmente come contributo esterno. Il contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione
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