Originally posted on 26 Maggio 2016 @ 7:06
Torna all’antico splendore Lo Studio (L’Atelier) di Pablo Picasso. Grazie all’incontro tra Collezione Peggy Guggenheim di Venezia e la banca svizzera BSI.
Ad un anno di distanza dalla mostra dedicata al restauro di una grande opera di Jackson Pollock, Alchimia, il dipartimento di conservazione della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia ha dato il via a un nuovo, ambizioso progetto di recupero di un altro dei suoi capolavori.
Grazie al supporto di BSI, una delle più antiche banche svizzere, con sede a Lugano, l’istituzione creata dalla talentuosa mecenate, rampolla di una delle più grandi famiglie al mondo legate all’arte e moglie di Max Ernst, riporterà all’aspetto originario un dipinto definito da Robert Motherwell “una delle opere più austere e forti a partire dall’affermarsi del Cubismo”.
Rielaborata dallo stesso Picasso, che usò un bianco brillante per coprire forme e colori, l’opera fu da lui affidata al mercante d’arte Kahnweiler, ma dopo soli sei anni, Picasso la riacquisì, a conferma del profondo legame che lo univa allo Studio.
IL CURRICULUM DELL’OPERA
Esposto al Museum od Modern Art di New York allo scoppio del secondo conflitto mondiale e poi consegnato da Picasso alla galleria Valentine Dudensing, il dipinto fu acquistato da Peggy Guggenheim nel 1942, dietro suggerimento del consorte Max Ernst.
Successivamente, il quadro fu sottoposto a un doppio ciclo di indagini, che consentirono soltanto alcune ipotesi di ricostruzione.
Dopo la fase di studio avviata lo scorso aprile presso il museo veneziano, con l’aiuto dei tecnici del laboratorio mobile MOLAB del CNR-ISTM di Perugia, sarà possibile conoscere il processo creativo alla base di una delle opere più famose del Novecento.
Nota – Questo è un comunicato che viene riportato integralmente come contributo esterno. Il contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione