Originally posted on 2 Ottobre 2015 @ 10:33
Esiste una linea ferroviaria che, più di tutte, ha stuzzicato le fantasie letterarie e cinematografiche di artisti di tutto il mondo, il suo nome era sinonimo di fascino, glamour, ricchezza. In una sola parola, Orient Express.
La storia di questo leggendario treno inizia nel 1883, 132 anni fa, fermandosi soltanto fra le due guerre mondiali.
Gli anni trenta coincisero con l’apice del successo dei servizi Orient Express, con tre collegamenti paralleli in funzione: l’Orient Express, il Simplon Orient Express, e l’Arlberg-Orient Express, che passava da Zurigo ed Innsbruck per Budapest, con carrozze letto dalla capitale ungherese per Bucarest ed Atene. Fu in questo periodo che l’Orient Express divenne famoso per il suo comfort e lusso, trasportando carrozze notturne con servizio permanente e carrozze ristorante note per la loro raffinata cucina. Erano soprattutto reali, nobili, diplomatici, uomini d’affari e ricchi borghesi a servirsi del treno, che per servizio aggiuntivo si estese verso Londra con carrozze letto che collegavano Calais a Parigi.
I percorsi furono diversi, così come i nomi che vennero assegnati alle diverse opzioni di viaggio. L’originale Orient Express, che fu attivo fino al 1962, collegava Parigi ad Istanbul via Vienna. I collegamenti successivi al 1919 videro la partenza spostata a Londra e il passaggio attraverso il passo del Sempione, che consentì al treno di transitare da Milano e Venezia.
Il treno smise la sua corsa tradizionale, Parigi-Istanbul, nel 1977, a causa del progresso e della concorrenza del trasporto aereo che, su una tratta così lunga, è ovviamente molto più rapido.
Da allora è pura legenda e sinonimo di lusso. L’Orient Express infatti non fu soltanto una linea ferroviaria, ma un vettore che collegava due mondi lontanissimi tra loro, divisi prima da differenze storico/religiose e poi dalle conseguenze geo-politiche della Seconda Guerra Mondiale.
All’interno del treno era possibile cenare nel vagone ristorante più prestigioso al mondo, dormire in cuccette lussuose e intrattenersi in conversazioni con diplomatici dei due schieramenti della Guerra Fredda che quotidianamente affollavano il treno.