Originally posted on 31 Marzo 2017 @ 7:02
Palazzo Mocenigo, già esistente nel Cinquecento, è, nelle attuali caratteristiche, di impronta seicentesca.
Frutto dei lavori di ristrutturazione che la famiglia Mocenigo effettuò sul palazzo agli inizi del XVII secolo, per abitarvi fino al primo Novecento.
Tale donazione è stata impugnata a partire dalla fine degli anni settanta da Alvise Coletti. Discendente per linea femminile della famiglia Mocenigo, il quale rivendicava la sua co-ereditarietà.
L’iter giudiziario si è protratto fino all’inizio degli anni ’90. Quando il Tribunale di Venezia riconosceva la legittimità delle richieste di Coletti, nel frattempo deceduto. E gli riconosceva un indennizzo.
Il palazzo si compone di cinque livelli. Piano terra, mezzanino, due piani nobili e un ammezzato di sottotetto.
Entrambe vanno segnalate perché al centro, ai piani nobili, sono aperte da due serliane sovrapposte, che conferiscono alle facciate grande eleganza di sapore rinascimentale.
La facciata sulla Salizada si differenzia dall’altra perché, a sinistra del corpo principale, presenta un corpo minore a cui mancano il secondo piano nobile e l’ammezzato. Ma non manca la bella serliana al primo piano. La facciata sul rio invece presenta la terza serliana al pian terreno, la quale funge da portale sull’acqua.
Internamente il palazzo ha affreschi ben conservati ai piani nobili.
Attualmente Palazzo Mocenigo è un Centro studi e museo.
Dal 1985, vi è istituita la sede del Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume e del Museo di Storia del Tessuto e del Costume.
Oltre a conservare le preziose raccolte per lo più di provenienza veneziana, il Centro offre agli studiosi una importante biblioteca specializzata nel settore.
Nel 2013, in seguito ad un accurato restauro degli interni del palazzo, l’interno è stato ampliato di una nuova sezione. 5 sale dedicate alla storia del profumo e delle essenze. Un Museo che mette in luce l’antichissima tradizione cosmetica di Venezia.
Pubblicato il: 31 marzo 2017
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