Originally posted on 23 Febbraio 2016 @ 7:03
MigrArte Postale – Centoventicinque meravigliose, intense e struggenti opere d’arte originali hanno continuato a raggiungere per mesi la cassetta delle poste del Progetto 7LUNE a Venezia, da ogni angolo dell’America di lingua spagnola e, in qualche caso, anche dalle terre europee che hanno ospitato l’immigrazione ispanoamericana, non ultima l’Italia.
Dopo l’apertura del bando, pubblicato su suggerimento della nostra collaboratrice messicana Carmen Parada, artisti di 13 paesi dell’America Latina hanno deciso di condividere la loro interpretazione del concetto di “Immigrazione” dando luogo ad esiti di inattesa varietà e bellezza. Questo catalogo che ora l’Associazione 7LUNE vi presenta, raccoglie le centoventicinque cartoline d’arte, presentandole esattamente come sono giunte a noi, coi segni “vivi” del loro tortuoso percorso, segnate dalla fatica del lungo viaggio che hanno dovuto affrontare per giungere alla meta.
Da subito i ragazzi del’associazione 7LUNE hanno aderito con entusiasmo alla proposta di Carmen, proprio perché la “Mail Art” rappresenta in maniera fortemente simbolica il “viaggio” di molti migranti che, sotto mentite spoglie, nascosti o con documenti contraffatti, valicano le frontiere di paesi in difficoltà, alla ricerca di un benessere che a volte vuol dire a malapena sostentamento.
Ogni cartolina che hanno ricevuto gli ideatori del progetto 7LUNE é diversa dalle altre, particolare, unica, così come ogni migrante che intraprende un viaggio verso la speranza. Con l’inevitabile incertezza (Arriverà a destinazione? Si rovinerà?) le opere d’arte sono partite dalla loro terra nativa, camuffate da cartoline qualsiasi, celate in sacchi, transitando un percorso su autobus, treno, aereo, fino ad arrivare, in un tempo medio di 5 settimane, alla loro destinazione finale: le loro mani.
Immediato è il parallelismo dello stesso viaggio all’incontrario che molti esseri umani hanno dovto affrontare allo stesso modo se non peggio. Che l’incertezza e la paura iniziale nel loro caso devono essere centuplicate, in intensità ma anche in diffusione, calcolando le madri, i padri, i fratelli e i figli che soffrivano per chi è partito.
Ammirando la mostra, si ha anche la sensazione di non aver diritto di parlare di questo, per non averlo sperimentato in prima persona, ma il pensiero -e ognuno di noi ha un esempio in famiglia- di zii emigrati dall’Italia nel dopoguerra in un’Argentina vista come terra del riscatto, ha rinforzato la decisione dell’associazione, coinvolgendola come parte di questa umanità che dal migrare ha tratto profitto e sventura.
Gli organizzatori sono sicuri che sia necessario che si parli di questo, che le immagini risveglino riflessioni, che l’arte smuova – come solo lei sa fare – le coscienze e la conoscenza.
Per scaricare gratuitamente il Catalogo della mostra cliccare QUI.
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Nota – Questo è un comunicato che viene riportato integralmente come contributo esterno. Il contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione