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Non solo Gondole, la magia della laguna di Venezia

Originally posted on 31 Dicembre 2015 @ 7:02

Per la maggior parte dei turisti che visitano frettolosamente Venezia, tutte le barche a remi che vedono nei canali e in Laguna, sono gondole.

Naturalmente non è così e basta un po’ di spirito di osservazione per notare la moltitudine di modelli diversi in circolazione. Ogni barca, infatti, è stata gradatamente modificata nel corso dei secoli, in modo da adattarsi perfettamente al suo impiego, tanto da affermare che non esistano due barche uguali non solo nella Laguna di Venezia, ma in tutto il mondo.

Attualmente ci sono un centinaio di scafi diversi raggruppati in alcune grandi famiglie.

Tra loro certamente le quattro più famose sono:

Il sàndolo è la più comune e versatile tra le barche tradizionali della laguna veneta. Un tempo anche per trasporto merci, si usa normalmente per diporto, per la pesca, per regate. La lunghezza è compresa tra i 5 e i 9 metri (da regata); è una barca slanciata e leggera, con i fianchi un po’ svasati; la prora ha un’asta di protezione in ferro che finisce con una specie di punta a forma di oliva o a forma di ricciolo.

In genere, salvo modifiche, lo si conduce soltanto a remi oppure, con un albero sistemato nel trasto, si può armare con una piccola vela “al terzo” e usare un remo come timone. Di solito il sàndolo è in colore legno naturale o azzurro; vi è un tipo di sàndolo, il sàndolo da barcariòl, che è nero come le gondole e, addobbato con poltroncine e finiture metalliche, è adibito al trasporto delle persone, in genere usato per i turisti.

La Sanpieròta: Chiamata anche sàndolo sanpieròto perché originaria di San Pietro in Volta dove era usata per la pesca, è tornata in auge dopo molti anni e ora è usata quasi esclusivamente per diporto familiare, essendo spaziosa, stabile e robusta.

La lunghezza è compresa tra i 6 e i 7 metri, i fianchi sono più larghi al centro e la sua versatilità dipende dal fatto che si può portare a remi, con un motore fuoribordo, o armare con una o due vele “al terzo”, il “fiocco”, e un timone dietro. Con la vela fa veramente dei prodigi e durante la bella stagione si possono ammirare decine di vele, colorate secondo antiche tradizioni, che solcano la laguna di Venezia. Sono sorti dei circoli velici dedicati soltanto alla sanpieròta, volti al mantenimento delle tradizioni lagunari.

In genere la sanpieròta ha una vasta gamma di colori: classico, con i fianchi neri e la coperta in legno verniciato, oppure tutta lucida in legno verniciato, o azzurra, rossa, bianca e gialla, o con altri accostamenti, secondo la fantasia dei proprietari.

La Mascarèta: È tra le più piccole e leggere barche veneziane. Molto bassa e maneggevole, è usata anche durante la Regata Storica, nella regata delle donne, a due rematori.

La Topa: Derivata dal topo (antica congiunzione tra le barche da laguna e quelle da sottocosta, che ha anch’esso il fondo piatto ma rialzato alle due estremità, largo, solido e ben adatto alla vela), la topa si diversifica principalmente per la poppa che, a differenza dal topo dove è arrotondata e un po’ rialzata, è dritta e quasi verticale (a specchio). La lunghezza varia dai 6 metri (topetta) ai 7,5, e i fianchi sono abbastanza dritti.

Questa barca è usata dai veneziani principalmente per diporto o per piccoli trasporti, in genere è condotta con un motore fuoribordo, più raramente a remi. A volte è anche armata con una vela al terzo ma, non avendo la poppa arrotondata, scarroccia molto più delle altre barche.

Negli ultimi anni sono state costruite molte tope in vetroresina, che rende superflua la continua manutenzione occorrente per le barche di legno, ma riduce quella poesia che solo il legno può dare.



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