Originally posted on 14 Settembre 2015 @ 14:00
Ingrid Bergman, è stata celebrata alla 72. Mostra del Cinema di Venezia con la proiezione ufficiale di ‘Viva Ingrid!” Il breve film dedicato da Alessandro Rossellini agli anni italiani di Ingrid Bergman, a ridosso del suo centesimo compleanno appena passato, il 29 agosto scorso.
Noi di Live in Venice però, vorremmo allontanarci dai riflettori della Mostra del Cinema di Venezia e posare l’attenzione sull’asse “Bergman Rossellini”.
Non è soltanto una questione di famiglia, la scelta ricade sulle donne simbolo di una femminilità controcorrente unite da un affetto indissolubile e dal temperamento coraggioso.
Ingrid giovanissima conquista Hollywood con quello sguardo e quel sorriso, prestando il volto per pellicole di straordinario successo Casablanca accanto ad Anfry Bogart, Notorius diretto da Alfred Hitchcock, Giovanna d’arco.
Alla fine degli anni 40 l’attrice svedese è una star. La più fulgida dell’Olimpo di Hollywood.
Eppure all’apice della carriera decide di abbandonare lo star system per offrire il suo talento al cinema neorealista italiano e con una lettera conquista le aspirazioni di cuore del regista Roberto Rossellini.
Una storia d’amore travolgente che ha appassionato e diviso l’opinione pubblica.
Entrambi già sposati: Rossellini con Anna Magnani.
Eppure lo scandalo lascia il posto ad un legame forte una passione intensa. Nel 1950 i due convolano a nozze. Dal loro matrimonio nascono tre figli: Robertino, Isotta e Isabella.
Figlia d’arte, Isabella è una celebrità sin dalla nascita, una bambina nata sotto i riflettori. Cresce tra Parigi Roma e New York. Esordisce sul piccolo schermo nel programma di Renzo Arbore: “l’altra domenica”. Poi il cinema. Quello d’autore, con “il prato” di fratelli Taviani ma il successo quello vero, arriva come fotomodella ricercatissima dei più grandi fotografi di moda Isabella conquista oltre 500 copertine tra i più celebri magazine del mondo.
Il matrimonio naufraga velocemente ma, non allontana la diva dal set e il geniale visionario regista americano David Lynch, la sceglie come protagonista del controverso “velluto blu” prima e “cuore selvaggio” poi.
Tra i due nasce una fruttuosa storia d’amore che avrà una fortissima risonanza mediatica.
“Ma lo sai che assomigli molto ad Ingrid Bergman? Potresti essere sua figlia” gli avrebbe detto, scaltro come il più prevedibile dei corteggiatori, la prima volta che la incontrò.
Ci piace guardare il suo volto sorridente attraverso lo sguardo benevolo della madre Ingrid e pensare che nel cinema, c’è sempre posto per donne coraggiose, dive senza tempo, che hanno lasciato una traccia indelebile nel cuore di chi ama il cinema.
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