Originally posted on 18 Novembre 2016 @ 7:02
Il Centro Culturale Candiani si mette “in gioco”: in mostra fotografie a giocattoli alla ricerca del tempo passato.
Sono le componenti del progetto ideato dal Centro Culturale Candiani e realizzato in collaborazione con Shots Gallery, Archivio della Comunicazione del Comune di Venezia, Museo dell’Educazione Dipartimento FISPPA Università degli Studi di Padova, IRE Istituzione di Ricovero e di Educazione, La Gondola Circolo Fotografico Venezia, FAST Foto Archivio Trevigiano.
Il gioco di Pepi Merisio costituisce il nucleo centrale della mostra. Lavoro di un grande Maestro che con semplicità e grandezza ha ritratto, in viaggio per l’Italia. Momenti di gioco come elemento fondamentale nella vita dei bambini e degli adulti.
Per Merisio all’epoca erano sicuramente momenti di vita “puri”. Come dettava proprio la poetica Neorealistica e la tendenza fotografica e reportagistica di quegli anni.
Per noi oggi diventano documenti assoluti di tutta una tipologia e un’essenza del gioco che in parte non esiste più, e in parte si è radicalmente trasformata, lasciando spazio come molta della nostra vita negli ultimi anni, ai nuovi mondi digitali.
Non esiste un quando e un dove: dalla processione della domenica delle palme alle Necropoli, da Piazza Navona a Roma, a Piazza San Marco a Venezia, dal cortile interno della Basilica di Sant’Ambrogio a Milano. Il gioco prende forma, in maniera spontanea e quasi innocentemente dissacrante anche in luoghi oggi considerati icone dell’arte e della storia, quinte impensabili oggi per scene di questo tipo.
C’è chi gioca a calcio in Campiello de le strope. E c’è chi si tuffa nei rii cittadini per gioco, una bimba salta la corda in Campo Squellini…
Ma c’è anche il gioco delle bocce al Lido di Venezia -gli sfidanti in divisa elegante e impeccabile- il gioco delle carte. La lotteria con il coniglio alla Festa dell’Unità di Favaro e poi ancora le giostre e il nascondino…
Le fotografie evocano le grida dei bambini, le voci delle persone, i rumori di una Venezia “perduta”, quella dei giochi tradizionali, e il racconto per immagini sottrae così al passato un frammento di vita della nostra città.
I giocattoli provenienti dal Museo dell’Educazione dell’Università di Padova e da collezione privata completano un percorso pensato come invito a riscoprire e riflettere sul “tempo passato”. Ma anche come stimolo ad “esplorare“ il mondo del gioco contemporaneo con spirito propositivo e creativo.
Un ricco calendario di appuntamenti per adulti e piccini completa una operazione identitaria piuttosto che nostalgica.
Quando e Dove:
La mostra, ad ingresso libero, sarà aperta, dal 12 novembre 2016 al 12 febbraio 2017. Dal mercoledì alla domenica dalle 16 alle 20 al centro culturale Candiani di Mestre.
Pubblicato il: 18 novembre 2016
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