Originally posted on 2 Giugno 2017 @ 7:02
Agricoltura: nella Marca si coltiva 35% dei funghi, in Veneto 50%.
“I funghi made in Treviso vanno tutelati. Ed i consumatori devono sapere la provenienza dei funghi coltivati. Perché il rischio è comprare prodotti coltivati senza regole. Con l’aggiunta di conservanti discutibili per poter sostenere lunghi viaggi. E che io personalmente non vorrei mai mangiare“.
Del resto per Coldiretti Treviso il tema è di grande importanza. La marca trevigiana è leader nazionale con un terzo della produzione italiana di funghi coltivati per circa 250 mila quintali all’anno.
Il veneto ne coltiva il 50 % del Bel Paese.
Come detto lo afferma Coldiretti nel rendere noti i contenuti della risposta ufficiale della Commissione Europea ad un quesito sollecitato dalla stessa Organizzazione per smascherare pericolose furbizie nel commercio di prodotti simbolo del Made in Italy.
“La Commissione Europea – sottolinea Antonio Maria Ciri, direttore di Coldiretti Treviso – ha chiarito che le indicazioni obbligatorie devono essere presenti sui documenti che accompagnano il prodotto in tutte le fasi della commercializzazione. E che l’indicazione del Paese di origine è sempre obbligatoria per tutti i prodotti ortofrutticoli freschi. Anche se esentati dal rispetto della norma di commercializzazione generale, come tartufi e funghi spontanei”.
Finalmente sarà possibile sapere se i pregiati frutti del bosco sono stati raccolti nella Penisola o se sono arrivati in Italia da Paesi lontani con minore freschezza e garanzie di qualità e sicurezza alimentare.
L’obbligo di etichettatura di origine mette chiarezza in un settore in cui – sottolinea la Coldiretti – nel 2016 sono stati importati in Italia oltre 7 milioni di chilogrammi tra funghi e tartufi freschi, dei quali 2,5 milioni di chili arrivano dalla Polonia e oltre 2 milioni dalla Romania, per un valore complessivo di 41 milioni di euro.
La prossima battaglia riguarda i prodotti trasformati dove purtroppo – Walter Feltrin – c’è ancora poca trasparenza e quindi è urgente un intervento legislativo chiarificatore.
Sono infatti notevolissimi i volumi di prodotti importati destinati alla trasformazione (oltre 1,3 milioni di chilogrammi di funghi e tartufi secchi, tritati, in polvere, etc.), spesso spacciati per italiani e con l’utilizzo di sostanze aromatizzanti che si sostituiscono o si affiancano al prodotto richiamato in etichetta, con poca chiarezza nei confronti dei consumatori”.
Pubblicato il: 2 giugno 2017
Nota – Questo è un comunicato che viene riportato integralmente come contributo esterno. Il contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione
Voi che ne pensate? Se l’argomento vi piace, lasciate un commento qui a fondo pagina e anche un mi piace o condividete questa notizia. E non dimenticate di iscrivervi al canale e di seguirci su www.liveinvenice.it
Scelti per VOI:
Plan your experience in Venice with Booking.com