FRESH FRUIT CORRIDOR. 1,5 milioni di euro al Porto
Francesco Fascetti
Originally posted on 9 Dicembre 2015 @ 10:02
FRESH FRUIT CORRIDOR: Il trasporto veloce di prodotti alimentari freschi da Israele, Giordania e Palestina viaggia per Venezia all’Europa via treno.
I porti di Capodistria, Venezia e Marsiglia sono stati selezionati quali gateway del Mediterraneo per realizzazione nuove catene logistiche per i container reefer (refrigerati) e le merci deperibili destinate ai mercati europei, nell’ambito del progetto denominato “Fresh Food Corridors (FFC)” approvato dal bando “Connecting Europe Facility” del 2014.
Per la prima volta, infatti, i prodotti freschi passeranno per gli scali di Capodistria, Venezia e Marsiglia attraverso nuovi servizi di trasporto veloce per i prodotti agri – food (alimentari freschi) provenienti da Israele – Giordania – Palestina.
Con FRESH FRUIT CORRIDOR, inoltre verrà studiato lo sviluppo di due ulteriori corridoi logistici dal porto di La Spezia e da Cipro.
Tutti elementi innovativi che hanno portato l’Unione Europea ad erogare un cofinanziamento di 10 milioni di euro del Programma TENT, ovvero circa il 50% del costo dell’operazione dal valore di 21 milioni di euro.
Verranno coinvolti 4 Paesi UE (Slovenia, Italia, Francia e Cipro) e, per la prima volta, Paesi Terzi della sponda sud del Mediterraneo non – UE (Giordania, Palestina, Israele ed Egitto), nonché tutti gli attori della catena logistica (esportatori, spedizionieri, shipping lines, porti e terminal, operatori ferroviari).
In questo circuito ci saranno alcuni corridoi di trasporto dedicati lungo i quali viaggeranno i container refrigerati che dei tre porti del Mediterraneo verranno inoltrati via ferrovia verso centro e nord Europa.
Il progetto FRESH FRUIT CORRIDOR, vede in prima linea il Porto di Venezia e per lo sviluppo del “corridoio veneziano” ci sarà infatti a disposizione la somma di 1,5 milioni di euro (in linea con i budget degli altri corridoi) di cui 750mila euro derivanti da contributo europeo a fronte delle attività generate dai partner veneziani, nello specifico Autorità Portuale di Venezia, lo spedizioniere VLS – Veneta Lombarda Srl e l’operatore ferroviario Rail Cargo Logistics – Italy Srl.
Il progetto, coordinato dal porto di Koper, ha preso ufficialmente avvio proprio a Capodistria nei giorni scorsi, con la prima riunione del partenariato dopo il riconoscimento del contributo europeo, e si concluderà nel 2017.
Nel progetto rientrano due stagioni di produttività in medio oriente. Durante la prima fase ci si occuperà di verificare la tenuta logistica, mentre nella seconda fase, invece, sarà introdotta una nuova tecnologia consistente in un innovativo sistema di autoalimentazione elettrica prodotta dal movimento del treno.
Il progetto, inoltre, si presenta in linea con la politica dell’UE di supporto allo sviluppo delle “Autostrade del Mare”. In questo modo viene migliorata l’efficienza dei processi di controllo di questo particolare tipo di merci in entrata in Europa, il controllo in tempo reale della catena di trasporto door – to – door (garantendo trasparenza, visibilità e sicurezza) e le tecnologie per lo sviluppo di treni con innovativi sistemi di generazione elettrica idonei al trasporto dei mezzi refrigerati per l’inoltro verso i mercati europei.
Andrea Cosentino, General Manager di VLS – Veneta Lombarda Srl, conferma che “Si tratta di una iniziativa storica considerata l’importante innovazione tecnologica collegata a questo progetto che permetterà per la prima volta in assoluto il trasporto delle merci refrigerate in arrivo dai luoghi di produzione direttamente al luogo di destino attraversando il continente europeo con l’utilizzo dello stesso mezzo di trasporto “container frigorifero marittimo” senza alcuna manipolazione della merce garantendo quindi l’effettivo trasporto in condizioni di temperatura controllata senza soluzione di continuità. Lo stesso principio verrà applicato anche ad altri flussi di traffico che potranno godere delle stesse prerogative incrociando quindi i fabbisogni di tutta le clientela interessata all’integrazione tecnologica all’interno delle proprie attività produttive e commerciali indirizzate alla ricerca dell’abbattimento delle emissioni inquinanti, ad uno sviluppo sostenibile ed etico oltre che alla riduzione dei costi generata dall’ottimizzazione della catena logistica e da una più attenta gestione della conservazione delle merci”.
Nota – Questo è un comunicato che viene riportato integralmente come contributo esterno. Il contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione