Cop21: È cominciato il conto alla rovescia per la 21. Conferenza internazionale sui cambiamenti climatici (COP21), che si terrà a Parigi nel dicembre 2015.
Partirà proprio da Venezia e più precisamente dalla 72. Mostra Internazionale di Arte Cinematografica.
Al Lido torna infatti per il quarto anno il Green Drop Award, il premio istituito da Green Cross Italia, onlus internazionale fondata da Mikhail Gorbaciov, che viene assegnato al film che meglio interpreta le tematiche di sostenibilità tra quelli in gara.
La Giuria è composta da personalità del mondo dello spettacolo, della cultura, delle istituzioni, del volontariato o della scienza che si sono distinte per il loro impegno ecologista e per la pace fra i popoli.
Il trofeo Green Drop, soffiato dal maestro vetraio Simone Cenedese di Murano, rappresenta una goccia d’acqua al cui interno trova posto un campione di terra che ogni anno arriverà da Paesi diversi.
Il legame tra terra e acqua e il collegamento con un luogo sempre diverso del mondo vuole simboleggiare l’humus fertile nel quale le generazioni future potranno conciliare sviluppo ed ecologia.
La goccia inoltre simbolizza la forza di ogni piccola azione anche quella, potentissima, di un film.
Un premio che quest’anno è dedicato alla Conferenza Mondiale del Clima. “Tra 90 giorni saremo a Parigi, dove si giocherà una buona fetta del nostro futuro”, spiega il direttore del Green Drop Award Marco Gisotti. Per questo, gli organizzatori hanno stilato la classifica dei film che hanno affrontato il problema dei cambiamenti climatici: l’argomento negli ultimi anni si sta facendo infatti sempre più spazio nelle sale cinematografiche, dai docufilm ai cosiddetti ‘disaster movie’, che riescono a portare una tematica, spesso considerata di nicchia, anche a un pubblico più vasto e variegato.
Anche per Hollywood ormai la distruzione della Terra non coinvolge più soltanto forze aliene, ma il pericolo maggiore è rappresentato proprio dai comportamenti dell’uomo.
Per saperne un po’ di più su COP21 ti invitiamo a vedere il seguente clip:
Ecco dunque la Top List dei film alla Mostra del Cinema di Venezia sui cambiamenti climatici, in rigoroso ordine cronologico.
…e la Terra prese fuoco (Gran Bretagna, 1961) di Val Guest
In questa pellicola, opera dell’inglese Val Guest famoso per la serie di film di fantascienza dedicati al dotto Quatermass, i cambiamenti climatici che stravolgo la Terra sono gli esperimenti atomici di americani e sovietici ai due Poli. Raccontato dal punto di vista di un giornalista inglese del Daily Express, il film si chiude con il quotidiano pronto in due bozze diverse: “la Terra è salva” e “la Terra è condannata”. Tutto dipenderà da quello che gli uomini sapranno e vorranno fare.
Quintet (USA, 1978) di Robert Altman, con Paul Newman e Vittorio Gassman
Nel 2001 gran parte del pianeta Terra è ormai ricoperto dai ghiacci e l’umanità sopravvissuta vede nel gioco del Quintet una delle massimi espressioni di intrattenimento. Chi vince ha diritto di vita e di morte sugli avversari e si guadagna la possibilità di continuare a giocare. Un mondo ostile dove combattere per sopravvivere è l’unica etica, nonostante gli ultimi esseri umani ostentino una lingua forbita e abiti rinascimentali. Un apologo sul declino dell’umanità.
Waterworld (USA, 1995) di Kevin Reynolds, prodotto e interpretato da Kevin Costner
Nell’anno 2468 il pianeta è quasi totalmente sommerso dalle acque: un cataclisma, causato
L’alba del giorno dopo (The day after tomorrow) (USA, 2004) di Roland Emmerich
Primo film catastrofista ad alto budget direttamente legato ai cambiamenti climatici. L’allarme lanciato dagli scienziati rimane inascoltato e in poche settimane la situazione precipita e il Pianeta si ritrova nel pieno di un’era glaciale: è la fine della civiltà così come la conosciamo.
Una scomoda verità (An Inconvenient Truth) (USA, 2006) di Davis Guggenheim
Avente come protagonista l’ex vicepresidente degli Stati Uniti d’America, Al Gore, il film-documentario, vincitore di due premi Oscar, affronta il problema mondiale del riscaldamento globale. Nell’impegno a spiegare il fenomeno del riscaldamento globale, il film mostra le variazioni di temperatura e dei livelli di CO2 nell’atmosfera negli ultimi 600.000 anni.
The age of stupid (Gran Bretagna, 2009) di Franny Armstrong con Pete Postlethwaite,
Re della Terra Selvaggia (Beasts of the Southern Wild) (USA, 2012)
È la storia della bambina Hushpuppy, del suo papà Wink e della comunità bayou chiamata “Bathtub” che vive nelle paludi nel profondo sud della Louisiana, denominata anche “grande vasca” per le continue alluvioni che avvengono in quella zona a causa dei cicloni. Le temperature della Terra sono in aumento, i ghiacci iniziano a sciogliersi, gli uragani si scatenano e bestie preistoriche chiamate Aurochs si scongelano: quando gli equilibri naturali si spezzano, la vita che da questi dipende rischia di scomparire.
La quinta stagione (Belgio, 2012) di Peter Brosens e Jessica Woodworth
Cosa accadrebbe se all’improvviso l’unica stagione possibile fosse l’inverno, e la natura (le piante, gli animali) smettessero di dare nutrimento agli uomini? Lentamente la civiltà tornerebbe indietro, il patto sociale di tolleranza e solidarietà fra gli esseri umani verrebbe meno e comincerebbe un’era di barbarie. Vincitore della prima edizione del Green Drop Award a Venezia 69.
Ice and the Sky (Francia, 2015) di Luc Jacquet
Il documentario, che ha chiuso il 68° Festival di Cannes, racconta la storia di Claude Lorius, l’uomo che nel 1957 partì per studiare il ghiaccio antartico.
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