Originally posted on 26 Gennaio 2017 @ 7:03
Distributori stradali e depositi di carburanti: 400 milioni di litri di benzina in frode, 31 persone sotto indagine.
Tutto ha preso avvio da una specifica analisi di rischio attivata dai finanzieri della locale sezione “Oli minerali” e dai successivi riscontri sul terreno che hanno consentito di verificare l’esistenza di significative differenze di prezzo alla pompa tra gestore e gestore, non giustificabili attraverso le normali dinamiche di mercato.
Le conseguenti attività di osservazione e pedinamento di autobotti, l’acquisizione di copiosissima documentazione commerciale e una consulenza tecnica, ordinata dalla Procura, sulle componenti del prezzo dei prodotti petroliferi hanno completato il quadro.
Il complesso e vasto meccanismo fraudolento, ormai consolidato, è stato realizzato attraverso la classica interposizione di società “cartiere”, quelle cioè poste tra il fornitore ed il destinatario finale che, poi, non versano allo Stato l’IVA incassata.
In altri casi la società interposta dichiarava di essere un esportatore abituale e, potendo acquistare carburanti senza l’applicazione dell’IVA, lucrava sulla differenza con l’Imposta incassata in vendita e mai versata all’Erario.
I due meccanismi fraudolenti portano alle medesime, illecite conclusioni. L’IVA e l’accisa, qualora quest’ultima non sia stata corrisposta da precedenti depositari, non vengono versate all’erario, consentendo ad organizzazioni criminali come quelle scoperte di battere qualsiasi concorrente poiché offrono il prodotto petrolifero a prezzi inferiori e non praticabili dagli operatori onesti.
I soggetti coinvolti nella frode rischiano, oltre agli ingenti sequestri di beni di cui si è detto, condanne anche superiori ai sei anni di reclusione.
Pubblicato il: 26 gennaio 2017
Nota – Questo è un comunicato che viene riportato integralmente come contributo esterno. Il contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione
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