Originally posted on 4 Novembre 2015 @ 10:02
Una buona parte del museo “segreto” di Venezia è costituito dai monumenti della carità sparsi nella città lagunare. tra questi la scala del “Bovolo”.
Un tempo retti da autonome confraternite di nobili e borghesi ed oggi la scala di Palazzo contarini, detta del Bovolo è di proprietà dell’IRE, l’ente pubblico che gestisce servizi per anziani e minori a Venezia.
Nascosta all’interno di una piccola corte, alla fine di una stretta calle, laterale al Campo Manin, emerge singolare in tutta la sua straordinaria eleganza la Scala Contarini del Bovolo.
È uno dei più singolari esempi dell’architettura veneziana di transizione dallo stile gotico, ben radicato nella cultura locale, a quello rinascimentale.
Alla fine del ‘400 Pietro Contarini fece aggiungere al suo palazzo tardo gotico di S. Paternian un nuovo corpo di fabbrica, probabilmente opera di Giovanni Candi, allo scopo di qualificare visivamente la facciata interna del palazzo prospicente un piccolo cortile, un tempo protetto da una cinta muraria.
Il linguaggio adottato si ispira al Rinascimento, ma si inserisce in una struttura che nella forma ricorda i modelli delle torri scalari bizantine, mentre nello spirito è ancora gotica per l’indifferenza verso la modularità e la simmetria classiche e per il ricordo delle facciate colonnari aperte dei palazzi di fine Quattrocento.
La salita della Scala si conclude con un belvedere a cupola dal quale si può ammirare uno splendido ed inconsueto panorama: i tetti, i campanili, le cupole di San Marco, con una visuale sull’intera città.
Il palazzo fu costruito tra il Tre e il Quattrocento come dimora dei Contarini “di San Paternian”, che dalla fine del Quattrocento, per via dell’aggiunta della scala a chiocciola, furono soprannominati “dal Bovolo”.
Nel 1499 Pietro Contarini (forse Pietro di Giovanni, suocero di quel Pietro Maria Del Bovolo che nel 1502 sposò Contarina Contarini), Marco Contarini e Giovanni Battista Contarini, senatori della Serenissima Repubblica di Venezia, fecero aggiungere verso il cortile interno un piccolo corpo di fabbrica in stile rinascimentale, caratterizzato da una serie di logge aperte con archi a tutto sesto o ribassati.
Nel 1852 fu ceduto per testamento alla parrocchia di San Luca e divenne sede della Congregazione di carità.
Nel 1859, l’allora litografo Wilhelm Tempel condusse le sue prime osservazioni astronomiche dal belvedere della torre, con un telescopio di sua proprietà.
Qui scoprì, il 2 aprile 1859, la cometa C/1859 G1, ed il 19 ottobre 1859 la Nebulosa di Merope (foto di copertina) nell’ammasso aperto delle Pleiadi. Il palazzo appartiene tuttora all’IRE di Venezia, acronimo per Istituzioni di ricovero e di educazione.